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Elezioni Primiero: intervista a Daniele Depaoli

Elezioni Primiero: Daniele Depaoli

In vista delle elezioni di maggio abbiamo intervistato Daniele Depaoli, candidato sindaco per il Comune di Primiero San Martino di Castrozza supportato dalle liste Uniti si può, formata in larga parte da ex amministratori, Nuove Prospettive, composta da operatori economici e Futuro Comune, che include molti giovani. Tre programmi compatti che mettono in risalto il rilancio del turismo, la valorizzazione dell’agricoltura e che strizzano l’occhio alla sostenibilità in tutte le sue declinazioni. Non si intravedono all’orizzonte invece idee volte a favorire l’occupazione giovanile e a sbloccare lo stallo con le altre istituzioni della valle.

Perché hai deciso di candidarti?

Mi è stato chiesto. Anche se all’inizio ero riluttante ho visto talmente tanto entusiasmo e impegno nelle tre liste che hanno proposto il mio nome che alla fine mi sono convinto ad accettare.

Vincendo le elezioni, quali sarebbero le tue prime tre azioni da sindaco?

L’avvio della macchina amministrativa, con tutti i problemi legati alla gestione del personale che si ritroverà braccio a braccio con gli ex colleghi delle vecchie frazioni; la risoluzione dell’annosa questione relativa al protocollo d’intesa (collegamento San Martino-Rolle, ndr) e alcune azioni volte al miglioramento della qualità della vita, tra cui i necessari interventi sulle piste ciclopedonali e un sistema di telecamere a circuito chiuso per la sicurezza dei cittadini.

Quale budget vi ritroverete ad amministrare?

È difficile dirlo, è tutto nuovo. Dalla mia esperienza posso provare a sommare i bilanci degli ex comuni e tra parte ordinaria e straordinaria si dovrebbero superare i 10-12 milioni di euro, tenendo conto anche dei servizi scolastici, di tutti gli altri servizi e delle strutture intercomunali.

Il percorso per arrivare alla fusione dei comuni è stato lungo e carico di divisioni. Qual è stato il tuo personale apporto nella partita e come vi rapporterete con chi ha deciso di rimanerne fuori?

Se dieci anni fa mi avessero chiesto di partecipare ad un processo di fusione c’avrei pensato su… Fiera stava bene così com’era e non se ne sentiva certo la necessità. Spinti anche dagli altri comuni abbiamo proposto un sondaggio alla popolazione e ci siamo mossi di conseguenza. Non essendoci stata una risposta nettamente positiva non abbiamo fatto da traino per la fusione ma abbiamo comunque ritenuto importante partecipare al referendum.

Nei confronti degli altri comuni la nostra posizione è di apertura totale, senza forzature nei tempi e nei modi, per un allargamento della fusione; se mancasse dagli altri questa volontà noi continueremo comunque a considerare Primiero come un’entità unica, tenendo conto che il nuovo comune, mettendo insieme quattro amministrazioni in passato non sempre in accordo, avrà un peso economico e politico molto più importante.

E nei confronti della Comunità di Valle?

Ehm… Io spero che un comune grosso possa migliorare i rapporti tra Comunità e comuni… il nuovo comune avrà problemi di personale, e anche a livello di servizi la Comunità potrebbe dare una mano, se solo cambiasse la mentalità non solo degli amministratori ma anche di chi ci lavora.

Hanno poi creato un sistema elettorale arzigogolato con i grandi elettori che ha creato diversi problemi, quando la Comunità dovrebbe essere una semplice emanazione dei singoli comuni.

Per quanto riguarda il discusso problema di rappresentatività, se andiamo a vedere la proporzionalità tra consiglieri e popolazione la legge attuale è sbagliata e l’ha ammesso lo stesso assessore che l’ha proposta (Daldoss, ndr) e va rivista a livello provinciale. La nostra idea è comunque quella che l’attuale mandato prosegua fino alla sua naturale scadenza.

Uno dei dubbi in campagna referendaria riguardava la perdita d’identità dei singoli comuni. Come vi rapporterete con questo aspetto?

C’è da dire che partecipando alle riunioni dei vari gruppi che mi supportano non ho mai sentito ragionare “a vecchie frazioni”, ma si parlava già di un territorio unito. Il problema della perdita d’identità è culturalmente già superato in quanto ogni paese ha la sua vocazione particolare: a Fiera l’amministrativo, a Transacqua il residenziale, ecc.
A questo scenario si legheranno le destinazioni d’uso dei vecchi edifici municipali, con la Scuola Musicale già prevista a Transacqua e un polo museale attivo a Palazzo Scopoli a Tonadico, giusto per fare due esempi.

Il turismo è uno degli elementi che più mettete in evidenza nei vostri programmi. Qual è la vostra ricetta per il suo rilancio?

Non possiamo prescindere dallo sci ma dobbiamo renderci conto che non possiamo neanche competere con gli impianti dell’Alto Adige, della Val di Fiemme e del Veneto. Gli impianti di risalita dovranno essere complementari ad altre attività come escursionismo e mountain bike ma ovviamente dobbiamo continuare a dare la possibilità alla gente di sciare.

Altra necessità fondamentale è quella di allungare la stagione estiva ma questo gli operatori già l’hanno capito.

Un’altra risorsa è l’agricoltura, che va vista anche in ottica turistica, e questo è reso possibile anche dal suo forte ringiovanimento.

Anche fuori dal turismo le imprese risentono del periodo difficile. Cosa si può fare?

In realtà il numero di aziende che hanno chiuso non è rilevantissimo, ma la bomba potrebbe dover ancora esplodere. Non è una situazione solo di Primiero ma nella nostra economia, basata principalmente sul turismo la soluzione non può che partire da lì. Se il turismo riparte, riparte tutta la macchina.

A Primiero i giovani emigrano e sono troppo pochi quelli che arrivano. Di conseguenza la valle invecchia e non c’è alcuna spinta al rinnovamento. Nei vostri programmi si parla poco di giovani, ma ne avrete sicuramente discusso. Cosa puoi dirci al riguardo?

Per incoraggiare la nascita di realtà imprenditoriali giovani abbiamo pensato di adibire alcuni uffici degli ex municipi per metterli a disposizione delle start-up. Non si risolve certo il problema, ma è un aiuto che possiamo dare.

La fuga di cervelli è fisiologica per una popolazione sempre più scolarizzata: se un giovane che vuole fare il mio lavoro (ingegnere, ndr) studia, si laurea e vuole diventare libero professionista non si metterà mai a lavorare a Primiero, perché già fanno fatica quelli avviati. Siamo in piena crisi economica, e anche in città come Trento e Rovereto i grossi studi chiudono. Per i giovani normalmente impiegati nel turismo invece l’emigrazione è dovuta alla mancanza di lavoro e tutto si risolve con la ripresa economica.

E nell’ottica di attirare giovani dall’esterno che vogliano insediarsi a Primiero?

Già è difficile far rimanere quelli che ci sono, è quasi impensabile farli venire da fuori. Fare gli slogan è facile, però metterli in pratica è più difficile. Il comune non può risolvere tutti i problemi, se c’è la ripresa la cosa seguirà il suo corso.

Parliamo delle patate bollenti che vi troverete a dover maneggiare. Caso Ingros, Passo Rolle e macello.

Sul caso Ingros io dal principio ho avuto delle idee sul costruirlo o meno che ormai hanno perso di importanza: ad oggi la struttura è su e le cose devono essere sistemate nel migliore dei modi possibile per poter andare avanti nel rispetto della legge, perché far chiudere l’Ingros equivale a far fallire la Cooperativa.

A Passo Rolle siamo dell’idea che la Provincia sta sbagliando e rimaniamo fermi sull’idea del tunnel come unica soluzione, mentre il macello è stato a suo tempo una forzatura e sembra possa diventare la sede di Una Corsa Per La Vita.

Si parla sempre più concretamente della chiusura delle scuole superiori, o quantomeno del suo ridimensionamento a semplice biennio. Cosa pensate di fare?

Tenere solamente il biennio significa condannare a morte l’intera scuola superiore, perché io da genitore non manderei mio figlio a fare il biennio in un istituto e i restanti anni da un’altra parte. È necessario mantenere le scuole e mantenerle vive, perché oltre alla valenza sociale generano un grande indotto e se c’è da ridimensionare va fatto per il meglio, mantenendo magari pochi indirizzi ma ben mirati.

Quest’anno c’è stata una sorta di ridefinizione del fondo grandi eventi, che ha generato anche dei comprensibili malumori tra chi non ha ricevuto finanziamenti. Cosa ne pensi?

Sicuramente la strada intrapresa è buona, con la definizione dei parametri e la conseguente attribuzione di punteggi. Questo è stato un anno sperimentale e quando qualcuno rimane escluso è normale che ci siano delle polemiche, io credo però che dobbiamo superare questo gap culturale che ci “impone” di accontentare tutti. Sono stati messi dei parametri e forse possono essere rivisti, ma è una cosa che si può fare solo in corsa.

C’è anche da dire che dal fondo mancano i soldi di Tonadico e Siror, da parte dei quali non c’è stata una delibera di intenti come quella fatta da Fiera e Transacqua prima del passaggio ufficiale al nuovo comune. Non trovando quindi dei vincoli scritti il commissario ha deciso di non passare alla comunità tutti i fondi ipotizzati in precedenza. Parliamo di 15.000€ che sono comunque a bilancio, e il nuovo comune potrà destinarli per attività di questo tipo.

Tutte le liste presenti sono espressioni civiche e lontane da logiche di partito, è giusto che sia così o il nuovo comune rimane comunque troppo piccolo per delle realtà con basi ideologiche?

Io credo che 5000 elettori sia una soglia entro la quale i partiti non riescono ancora ad intervenire. Lo dimostrano queste elezioni, dove i partiti hanno provato a mettere insieme qualcosa ma non sono riusciti a combinare. Se allargassimo il ragionamento a tutta la valle allora qualcosa cambierebbe, ma non credo poi così tanto.

Ti senti più di destra o di sinistra?

Non ho mai avuto alcuna tessera politica ed ho votato di tutto nella mia vita.

Chi hai votato alle ultime elezioni politiche?

Preferisco non rispondere ma sicuramente non rivoterò chi ho votato… Anzi, tornando alla domanda di prima c’è in realtà una cosa che non voto e non voterò mai, per la quale mi vien proprio l’allergia, ma preferisco non dire qual è…

Quanti voti pensi di prendere?

Questo non lo so dire… è talmente strana la situazione… prima bene o male conoscevi il bacino e sapevi a quanto potevi puntare… qui è tutto nuovo e quindi qualunque sarà il risultato sarà una sorpresa.

Hai già un’idea di un’ipotetica giunta? Premierai il risultato elettorale o le competenze specifiche?

Un’idea di giunta no, ma sicuramente si dovrà tener conto del risultato elettorale, e mi sembra doveroso che, dovessi venire eletto, tutte e tre le liste dovranno essere rappresentate. Paradossalmente se anche una lista facesse zero consiglieri, avendo partecipato al progetto è giusta che venga rappresentata. Per i nomi invece non si potrà non tener conto dei voti ma non si potrà neanche prescindere dalle competenze specifiche.

Per concludere definisci il tuo gruppo con una parola.

Unito.

3 Commenti

  • Una domanda al futuro sindaco del comune unico (cronaca di una vittoria annunciata!) non ho trovato nessuna menzione, né nel programma né nelle varie interviste, sul reperimento di una sede definitiva alla Scuola Musicale di Primiero, realtà ventennale che conta circa 200 allievi annui e che dall’inizio dei tempi è destinata a peregrinare nei vari comuni e nei vari edifici messi a disposizione per periodi limitati con notevoli disagi sia per i dipendenti della stessa sia per gli utenti, la maggior parte dei quali minorenni. Forse che le circa 1400 firme raccolte per trovare una sede definitiva alla scuola e portate alle amministrazioni locali e provinciali “pesano” meno delle oltre 2000 raccolte per la messa in sicurezza della strada del Passo Rolle? pur riconoscendo l’enorme differenza fra i due progetti bisogna pensare che ci sono dei cittadini di serie A e dei cittadini di serie B?

    • Nel punto “istituzioni culturali” del programma ufficiale depositato è scritto chiaramente che la sede della scuola musicale sarà l’ex Municipio di Transacqua, sede concordata del resto dalle precedenti amministrazioni con i vertici della scuola musicale stessa.
      Tale concetto viene ribadito con forza in ogni riunione con la popolazione. Spiace per i disagi che la scuola musicale ha sopportato in questi anni. Come Sindaco di Fiera, in passato, ho cercato di fare il possibile per andare incontro alle esigenze di questo importante servizio, cercando di sopperire alla mancanza di una degna sede mettendo a disposizione i locali all’ultimo piano del Municipio (lato Comune e lato Provincia), oltre che altri edifici in disponibilità del Comune (sala consiliare, sala Terrabugio, aula batteria ai Fossi, ecc.). Certo non era il massimo ma abbiamo fatto con quello che avevamo.
      Ora il problema ha una soluzione definitiva a partire dal prossimo anno scolastico 2016/2017. Questa è la cosa più importante.

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