Sport

Abbiamo corso per voi la Primiero Dolomiti Marathon e vi assicuriamo che ne vale la fatica

dolomiti marathon con mucca

Correre fa bene. Lo dicono tutti, migliora la circolazione, sicuramente ha un impatto importante sulla forma fisica, ci aiuta a svagarci e a combattere lo stress. I nostri paesi e le nostre città ormai sono zeppi di persone che non aspettano altro che indossare la tuta da ginnastica, mettere le cuffiette alle orecchie e partire.
Se vogliamo proprio scivolare nel naif, possiamo pure dire che correre è sinonimo di un modo di vivere sempre più frenetico, come metaforizzato perfettamente da Charlie Chaplin ottant’anni fa col suo Tempi Moderni. Un correre che non è più fisico ma psicologico, e ci mette in gara con noi stessi e con gli altri: correre dietro ad impegni, scadenze, ma anche ferie, esperienze e una forte ma sintomatica voglia di non lasciarsi sfuggire nulla, perché la vita è breve, e va vissuta in fretta, prima che ci scappi via dalle mai.

Un sacco di banalità, vero, ma il punto è che correre può diventare anche un modo per promuovere un territorio, far conoscere attraverso la competizione (ma non solo) le bellezze e le peculiarità di un territorio, renderlo più vivo e attivo in una giornata, o magari anche qualcosa in più. Un anno fa il primo esperimento a Primiero, la Dolomiti Marathon, ed è stato un successo. È l’essenza dello sport quando lo si lega alla montagna. Mai fine a sé stesso, mai solo divertimento, ma in tutto questo dev’esserci una componente che lo giustifichi, sia essa formativa o appunto, turistica.
Il pericolo è però che queste componenti prendano il sopravvento sull’essenza, che appunto è e deve rimanere quella dello sport, del divertimento, della socialità e del ritrovarsi assieme, accomunati da una comune passione e pronti a gareggiare per definire chi, di quella passione, ne sia il migliore, almeno fino all’anno prossimo.

Primiero ha una lunga scuola e una modesta tradizione in quanto a podismo, ma mai si era cimentata con una maratona vera e propria. Lo ha fatto lo scorso, e lasciando totalmente da parte i numeri, è stato un successone. Lo rifarà anche quest’anno, e siamo sicuri che sarà un identico successone.
Primiero Dolomiti Marathon è una manifestazione che ha saputo, attraverso lo sport, riunire e mettere per un attimo da parte divisioni politiche e personali, ha saputo interpretare e consolidare il senso di identità territoriale e anche professionale, ha messo in moto come spesso accade una macchina organizzativa vasta e impeccabile (con tantissimi volontari), ha portato a Primiero un sacco di atleti (ed ecco un turismo che difficilmente potrà scontentare qualcuno) e non ultimo ha generato un considerevole giro d’affari.

Ma bando alle ciance, perché per dimostrare di non essere solo dei gran chiacchieroni e criticoni, alla Marathon dello scorso anno abbiamo partecipato anche noi, con la nostra Silvia Sperandio.

Silvia corre felice

La nostra Silvia (ancora) non sente la stanchezza

Una maratona nel cuore delle Dolomiti, proprio qui a Primiero, dunque perché non parteciparvi? Perché non sfruttare un’occasione simile con l’opportunità di portare in alto il nome della valle o almeno contribuire a far salire il numero degli iscritti di questa prima edizione della Primiero Dolomiti Marathon?”

Insomma, dal momento che corro da sempre, ho deciso, nel mese di febbraio, di iniziare un allenamento un po’ più serio del mio solito correre per hobby, per partecipare a questa iniziativa che si sarebbe tenuta nel cuore delle nostre montagne il 2 luglio 2016, obiettivo: mezza maratona di 26 chilometri. Sembrava un giorno lontano ma come spesso accade, non ha tardato ad arrivare. La mattina di quel sabato San Martino, partenza della 26 km, era affollata di gente: corridori, familiari, tifosi e semplici curiosi. Nell’ambito di un’atmosfera ricca di emozioni per questo nuovo evento, alle 10.20, (dopo aver tutti intonato l’Inno Nazionale al passaggio dei primi corridori della 46 km, la maratona vera) ha avuto inizio la gara. Il percorso contemplava la strada forestale che va da S.Martino al Lago di Calaita, per poi scendere lungo un sentiero tra i boschi fino al Passo Gobbera; l’ultimo tratto prevedeva l’imbocco della Via Nova, strada che, intervallata da alcuni tratti di sentiero, porta direttamente a Pieve. La linea del traguardo era posta nel centro di Fiera di Primiero.

Occasioni come questa sono ghiotte anche per fare quattro chiacchiere con chi questi ambienti li calpesta più frequentemente, e parlando con atleti abituati alle classiche maratone su strada, l’entusiasmo di far parte di una sfida “nuova” era evidente in ogni concorrente, accompagnato da tante buone parole sia sul percorso, sia sull’organizzazione. Ed è stato proprio questo a mio parere uno dei punti forti della Marathon: volontari che controllavano ogni tratto del percorso, ambulanze e soccorsi dislocati in diverse punti e ristori ben forniti circa ogni otto chilometri. Per non parlare dell’accoglienza all’arrivo, la folla festante, la musica e le medaglie a ricordo dell’evento.  Anche “Primiero Village” ha fatto la sua bella figura, dove già dal giorno prima si distribuivano pacchi gara e informazioni sia riguardo la maratona che riguardo alla Valle e le sue attrattive. Il sabato della maratona questo villaggio si è animato di musica e prodotti tipici durante tutto il corso della giornata, offrendo un meritato e tanto atteso post-maratona.

Quella che era una competizione alla sua prima edizione, ha secondo me lasciato a bocca aperta moltissimi partecipanti provenienti da fuori Valle, non abituati alla bellezza di paesaggi tali, ma anche abitanti del luogo, che mai avrebbero creduto in un Primiero capace di organizzare con successo un simile evento.

È arrivato il momento della Marathon di quest’anno, ma il bello è che di corse podistiche Primiero ne ospita già molte altre, e sono proprio davanti ai nostri occhi. Da undici anni è ormai attivo il Circuito Podistico di Primiero, una sorta di campionato tra le corse podistiche amatoriali organizzate dalle varie associazioni della valle: un qualcosa come 70 e rotte gare dal 2007 ad oggi.
Può quindi l’effetto Marathon non perdersi e rimanere isolato ma condividere il suo successo con tutte queste gare che, salvo la distanza, nulla di meno hanno di quello che potrebbe a tutti gli effetti diventare il grande appuntamento podistico di Primiero? Quanto Primiero vuole e può investire in questo settore?

Per ora però, un augurio di una buona Marathon a tutti, atleti, volontari e appassionati!

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