Cultura

Fortunato Depero raccontato in un inedito spettacolo teatrale: siamo andati a vederlo

È una fredda sera d’inverno, in un vecchio fienile sono radunate una ventina di persone che assisteranno a uno spettacolo teatrale. No, non è né un romanzo né una cronaca storica. È il 25 febbraio, siamo a Mezzano, il vecchio fienile è il celebre Tabià de la Gema e il pubblico radunato è quello di Mezzano Romantica.  

Questa volta vogliamo raccontare di uno spettacolo, cercare tra virgolette di appuntare una critica teatrale. L’oggetto è lo spettacolo sFortunato Depero, che ha debuttato a Rovereto il 9 febbraio all’Auditorium Melotti, e gli attori che lo eseguono sono quelli della compagnia Associazione Elementare. Il gruppo con sede nel comune di Vallarsa, gestisce gli spazi della ex scuola elementare, non solo con la volontà di creare spettacoli teatrali, ma anche con l’obiettivo di tessere una ricerca artistica ben più estesa.

Federico Vivaldi

In una scenografia essenziale fatta da oggetti semplici che sono propri della quotidianità di un artista (pennelli, colori, tele) ma anche di una casa qualunque (sedie, utensili da lavoro), si ha la vita dell’artista roveretano Fortunato Depero, narrata attraverso il suo percorso artistico, ma soprattutto attraverso le sventure della sua esistenza. Giovane idealista e visionario è segnato dalle guerre, dal ventennio fascista, dalle avventure newyorkesi alla ricerca di un mercato artistico che lo potesse comprendere e apprezzare: quel sogno americano da tanti invocato che è per Fortunato solo sinonimo di fame e miseria. In tutta una vita si intrecciano incontri, amori che per Depero sono quelli della moglie Rosetta, instancabile musa del suo lavoro, unica estimatrice vera delle sue opere. Raccontare Depero è per gli artisti della compagnia Elementare anche l’occasione di riflettere sulle avanguardie di inizio Novecento e su quel Futurismo così troppo ideologico e avventurista, che solo la contemporaneità artistica sa coglierne il valore storico. Come Depero tanti altri sono gli artisti che hanno sognato un movimento radicale capace di stravolgere le carte dell’arte, da Marinetti a Boccioni, da Carrà a Balla, ma quella violenta propulsione iniziale è propria anche del loro declino, avvenuto nel giro di qualche decennio.

Corinna Grandi

«Ai giovani – lascia scritto Depero – a coloro che arriveranno, infine, soltanto un consiglio divertente sulle preoccupazioni. Esse sono normali e ci saranno sempre, come le sovrumane fatiche, dividetele però in questo modo: un 25% di meditazione sui valori del Passato a scopo di collegamento e di continuità. Un 25% di aderenza e di logico contatto con il pubblico ed il tempo: cioè il Presente. Un 50% di spirito d’indagine esplorativa ed impegnativa con il Futuro. Ecco la formula, non semplice, per un felice raggiungimento creativo».

Lo spettacolo è piaciuto. Il piccolo pubblico infreddolito applaude più volte, e gli attori soddisfatti ringraziano calorosamente.
sFortunato Depero è costruito sull’epistolario lasciato dall’artista, è quindi uno spettacolo intimo, quasi familiare, che ha sorprendentemente nelle scene finali l’apice di uno spettacolo un po’ incompleto: in quella scena che accosta il Depero morto ad una visione di un Cristo sulla croce, sorretto uscendo dalla sua anima giovanile. In chiusura le parole di Rosetta, commosse e belle, fanno capire che un artista come Fortunato Depero, incompreso allora, perché troppo avanguardista, trova comprensione oggi e lascia direttamente a noi il suo testamento. La drammaturgia si sviluppa grazie a tre personaggi, soprattutto in rapporto dialogico tra loro, che fanno la storia di questo artista: due Depero insomma, uno giovane e aitante, uno maturo e giudizioso che legano le loro parole, passioni e speranze alla giovane ed intraprendente Rosetta, loro amante.

Lo spettacolo passato per la stagione invernale di Mezzano Romantica e ospitato in quel magico scenario che è il Tabià de la Gema è stato portato in giro per il Trentino, arrivando a Levico Terme, Vermiglio, Folgaria, Riva del Garda, Tione, Fondo.

sFortunato Depero

produzione Associazione Elementare Teatro
testo e regia Carolina De La Calle Casanova
con Corinna Grandi, Andrea Pinna, Federico Vivaldi

Salva

Salva

Salva

Salva

Valentino Bettega

Il più giovane del gruppo, classe 1995, diviso tra Primiero e Bologna, studia teatro e si occupa di cultura in genere. Per lui CartaPestaNews è una sfida allettante, nonché un progetto emozionante e stimolante a cui dedicare passione e talento.
Scrivi a valentino@cartapesta.news

Cosa ne pensi?